Ultima risposta destinata ai soli lettori

3) “Perché?” – potrebbe chiedere. Lei, presidente, in numerose interviste, apparizioni pubbliche e articoli, ha dichiarato che il suo obiettivo è quello di smascherare i falsi nobili e le loro pretese. Il suo mentore, Vicente de Cadenas y Vicent, ha scritto lo stesso, nel primo numero della rivista “Hidalguía”. Citiamo da Wikipedia: “En 1953, fundó la revista ‘Hidalguía’, con el objetivo particular de impugnar genealogías falsas, títulos falsos y pseudo-órdenes de caballería”. Noi stiamo perseguendo lo stesso obiettivo.
Dulcis in fundo
 
Cari lettori, vi ringrazio, se avete letto quanto l’ANONIMO mi rivolge in “Si rassegni presidente”, perché sono certo che qualunque persona ben pensante saprà trarre le giuste conclusioni.
Da parte mia non posso accettare le pseudo giustificazioni dell’ANONIMO, perché NON corrispondono alla verità e lo posso dimostrare, e per di più non rivelano una serietà di intenti culturali, ma solo una volontà di diffamare senza limiti ad oltranza. L’ANONIMO cerca di ribaltare la situazione, ripetendo anche le mie parole sulla nobiltà come fossero sue per apparire scientifico mentre in tutto il suo precedente attacco mostra di avere una visione della nobiltà distorta e lontana dalla conoscenza storica. Ma finalmente, abbandonando la precedente prudenza e rivelando il suo intento diffamatorio, mi accusa direttamente di essere un ladro di titoli nobiliari (inizialmente con la sua pseudo gentilezza accusava del furto i miei Antenati morti…): accusa gravissima che vuole ledere la mia immagine di scienziato proprio nelle Scienze Documentarie della Storia descrivendomi come uno pseudo studioso che falsifica la sua propria Storia di Famiglia. Pertanto per tutelare la mia onorabilità, e poiché viviamo entrambi nella Comunità Economica Europea, seguirò la strada legale che mi è stata consigliata.
L’ho lasciato pensare per mesi su quanto ha scritto, nella speranza che, se mosso da vero intento di studio, avrebbe accettato l’invito ad un confronto on line. Comprendendo che poteva essere un confronto sbilanciato, gli ho persino fornito le fonti dove poteva documentarsi. Essendo una persona open mind e vedendo il bicchiere sempre mezzo pieno speravo in un ravvedimento, ma così non è avvenuto, come è logico se una persona è in malafede. Ecco perché penso che dietro all’anonimo ci sia qualcuno che vuole trarre un beneficio dal discreditarmi: un falsario che ho smascherato o uno che guadagna proprio sui sogni di nobiltà dei suoi clienti, persone che si sentono danneggiate dalla mia ricerca della verità storica applicata all’araldica e alla genealogia.
Dovete conoscere pure la proposta dell’ANONIMO DIFFAMATORE ben visibile sia in fondo al blog “Una risposta al presidente degli Uberti”, che nell’email di Eugenio Caffarelli a me indirizzata il 27 luglio 2022 alle 23,50, dove fra altro si legge: “La preghiamo di comunicarci se ritiene necessario cancellare gli articoli e lo faremo”, offrendomi chiaramente la possibilità di far cancellare le diffamazioni se lo desideravo. Ribadisco che le interpretazioni dell’ANONIMO sulla storia della mia Famiglia sono fatte solo per parlare, sono prive di base storico-giuridica documentale, ovvero equivalgono ad un discorso fatto al bar, facilmente smontabile.
Ma cancellare degli articoli diffamatori è nulla, perché il danno diffamatorio è stato fatto ed è virale. Faccio presente che il blog è stato ospitato in vari siti di associazioni araldiche-genealogiche-nobiliari anche internazionali (loro hanno violato il dovere di controllo sui contenuti di carattere anonimo non avendo verificato l’esistenza reale della persona che firmava; essendo pubblicista so bene cosa sto affermando).
Inoltre i miei legali mi hanno detto di lasciarli on line per ovvi motivi, ed ecco perché non ho ancora chiesto la rimozione.
Del resto tutti sappiamo che in internet non si perde nulla, e basta seguire le strade legali e ogni ANONIMO quando sussistono reati viene prima o poi scoperto. Non voglio che di me nessuno possa pensare che voglia approfittarmi di situazioni per trarne benefici. Come sapete sono una buona persona e posso comprendere che uno non abbia le fonti per approfondire un argomento e sia privo della dovuta conoscenza del diritto nobiliare (che fra l’altro da noi non è studiato nelle università), particolarmente quando è riferito ad uno Stato preunitario di non grande importanza come il Monferrato. Per questa ragione ho indicato nella mia risposta varie fonti utili a comprendere il tema che l’ANONIMO voleva trattare. Avrei accettato un ravvedimento se l’ANONIMO avesse mostrato totale buona fede nei suoi errori, ma dalle sue parole traspare solo malafede e desiderio di infangare tout court.
Sapete che sono pragmatico e a me a nobiltà in Italia nel 2022 (se non per l’aspetto di studio storico) è irrilevante, ma qui c’è stata una grave offesa alla memoria dei morti della mia Famiglia che non possono difendersi e che amo profondamente; e altra grave offesa alla mia serietà di studioso ed autorità di livello mondiale in queste materie dipingendomi come incapace di valutare l’attendibilità documentale della mia Storia di Famiglia, il tutto proveniente da un ANONIMO privo da come scrive di una sufficiente preparazione nei settori che vuole trattare. Quindi concludo qui ogni possibile rapporto con un ANONIMO che sempre più vuole mostrarci di configurarsi come un molestatore del genere degli stalker di cui parlano i giornali, che focalizzano il loro interesse persecutorio su qualche vittima in vista, pretendendo di restarsene impuniti nel confort del loro voluto ANONIMATO. Ribadisco qui come pubblicista che esiste sempre il diritto di critica, ma deve essere esercitato seriamente basandosi sulle fonti documentali e citandole, e mai in ANONIMO, bensì apponendo con orgoglio il proprio vero nome e cognome e assumendosi così (come faccio sempre io) le proprie responsabilità. Questo per dimostrare onestà e rispetto delle persone.