Il diritto di critica, sancito dagli articoli 21 e 33 della Costituzione Italiana, ci offre uno spazio
imprescindibile per confrontarci con le mistificazioni che popolano il web e altre pubblicazioni,
esercitando una contestazione fondata su analisi documentate e rispettose del dettato normativo. Questa
serie di studi, in piena coerenza con il corpus normativo di riferimento e Codice Civile in primis, addita
perciò gli abusi che danneggiano la credibilità delle materie trattate, analizzando casi emblematici di
genealogie senza riscontro documentale, titoli nobiliari inesistenti e ordini cavallereschi privi di
riconoscimento istituzionale.
La manipolazione\contraffazione delle genealogie, spesso perpetrata per ragioni di prestigio personale
o economico, non è solo un’inutile ingannevolezza, ma altresì un grave insulto (nel suo senso medico
di fenomeno morboso acuto) alla memoria storica e a quella degli antenati, nonché al diritto alla verità.
Allo stesso modo, l’autoreferenzialità di ordini cavallereschi non riconosciuti o l’attribuzione non
genuina di titoli nobiliari sviliscono secoli di tradizioni e di norme che regolano tali materie.
Questa serie di studi offre strumenti per riconoscere e contestare tali abusi, educando il lettore a
distinguere tra fonti autentiche e contraffatte, ma non si limiterà alla critica e non è svolta contro le
persone, le istituzioni o le pubblicazioni che tratta. Nelle sue pagine, il lettore troverà una guida
completa per condurre una corretta ricerca genealogica basata su fonti primarie, con esempi pratici per
esaminare registri parrocchiali, censimenti, documenti notarili e archivi storici. Troverà, inoltre,
approfondimenti sull’araldica, per comprendere il significato degli stemmi, la loro struttura e la loro
evoluzione storica, nonché un’esposizione delle norme giuridiche che regolano il diritto nobiliare,
inclusa l’analisi delle prassi storiche e contemporanee dei riconoscimenti.
Le sezioni di caso in caso dedicate alle mistificazioni ed alle più perniciose falsificazioni (siano esse
mero dolus bonus secondo quell’espressione di origine giurisprudenziale fondata sulla convinzione che
la pubblicità sia una forma di comunicazione di per sé ingannevole, ma comunque inidonea a illudere
un pubblico consapevole; siano esse più sofisticata opera di distanziamento dal vero e dal genuino
attraverso artificiosità e prestidigitazioni storiche), offrono un’occasione unica per riflettere sui rischi
insiti nell’accettare, acriticamente appunto, ciò che viene pubblicato sulla rete.
Attraverso casi studio accuratamente documentati, vengono esposti gli stratagemmi più comuni
utilizzati per manipolare le informazioni, e vengono forniti suggerimenti su come verificare l’autenticità
delle fonti.
Questo approccio critico mira non solo a proteggere il lettore dagli inganni in cui possa cadere da sé o
essere fatto cadere da una buona scrittura che ben si rivesta del criterio del verisimile, ma anche a
promuovere una cultura di rispetto per la verità storica.
Questi studi sono arricchiti da esempi concreti, testimonianze e citazioni tratte da documenti autentici,
che dimostrano come una ricerca ben condotta possa restituire dignità alla storia familiare e culturale.
Al contempo, evidenzia come la scoperta della verità documentale possa rivelarsi un’esperienza
straordinariamente gratificante, capace di collegare il presente al passato in un dialogo che arricchisce
la comprensione di sé e della propria comunità.
Infine, si ribadisce un principio fondamentale: la genealogia, l’araldica, il diritto nobiliare e lo studio
degli ordini cavallereschi non sono solo strumenti per rivendicare un’identità, ma discipline che
richiedono rigore, rispetto e una profonda etica della verità. Solo attraverso una ricerca basata su
documenti autentici e una critica consapevole possiamo riscoprire la vera nobiltà delle famiglie, delle
tradizioni e delle storie che ci hanno preceduto. Questi studi sono dedicati a tutti coloro che credono
nella ricerca della verità e che desiderano contribuire a preservare l’integrità di queste discipline per le
generazioni future. Perché, come recita il motto della mia Famiglia, “Sine virtute nulla nobilitas” -
senza virtù non c’è nobiltà.
A partire da questi presupposti, il piano dell’opera intende offrire ai suoi fruitori non un mero trattato
teorico, ma un insieme di studi e riflessioni che verranno resi disponibili in molteplici forme e luoghi,
al fine di raggiungere un pubblico il più ampio e variegato possibile. Le analisi qui proposte, i casi
documentari presentati e gli esempi pratici saranno pubblicati in forma cartacea, offerti come e-book, e
resi fruibili sul sito internet https://www.degliuberti.info/. Inoltre, estratti e sintesi selezionate
appariranno anche su piattaforme di social media - come Facebook, Instagram ed eventualmente altre